Nel Bosco
Lascio che i pensieri si succedano sotto la penna nello stesso ordine in cui i temi si sono presentati alla mia riflessione: così potranno rappresentare meglio i moti e il cammino della mia mente.(D. Diderot)
Il racconto che segue è stato scritto da Antonio Ruggieri di 7 anni (quasi 8 direbbe lui) che avendo come esempio in famiglia un Babbo-Blogger ha deciso, durante un gelido pomeriggio, di scrivere un breve racconto per dare un tangibile contributo al "Blog di famiglia".
Grazie Tony, sperò che questo tuo racconto sia solo il primo di una lunga serie e che sia da stimolo per tutti coloro che volessero sfruttare questo DEMOCRATICO strumento di confronto (almeno per ora)che è il Web.
NEL BOSCO
di Antonio Ruggieri
Un giorno due bambini lasciarono la loro casa e si incamminarono nel bosco.
I due fratelli si stancarono e il fratello maggiore disse al fratello minore di andare a prendere qualcosa da mangiare.
Il fratello più piccolo chiese a quello più grande di andare con lui ma questo gli disse di no.
Dopo dieci minuti il bambino ritorna dicendo: ”ecco qua il cibo che mi hai chiesto” ma il fratello maggiore gli disse : “come ti permetti di portarmi questo Schifo? Deficiente! Maiale!
Ora ti lascio da solo nel bosco”.
Ma al fratello più piccolo gli venne un’idea; siccome non c’era il più grande va dalla mamma, che gli dice: “dov’è tuo fratello?” e lui gli rispose: “nel bosco, andiamo a cercarlo lì”.
La mamma ritrovò il figlio più grande seduto sopra un albero nel bosco.
E vissero tutti felici e contenti.
Il racconto che segue è stato scritto da Antonio Ruggieri di 7 anni (quasi 8 direbbe lui) che avendo come esempio in famiglia un Babbo-Blogger ha deciso, durante un gelido pomeriggio, di scrivere un breve racconto per dare un tangibile contributo al "Blog di famiglia".
Grazie Tony, sperò che questo tuo racconto sia solo il primo di una lunga serie e che sia da stimolo per tutti coloro che volessero sfruttare questo DEMOCRATICO strumento di confronto (almeno per ora)che è il Web.
NEL BOSCO
di Antonio Ruggieri
Un giorno due bambini lasciarono la loro casa e si incamminarono nel bosco.
I due fratelli si stancarono e il fratello maggiore disse al fratello minore di andare a prendere qualcosa da mangiare.
Il fratello più piccolo chiese a quello più grande di andare con lui ma questo gli disse di no.
Dopo dieci minuti il bambino ritorna dicendo: ”ecco qua il cibo che mi hai chiesto” ma il fratello maggiore gli disse : “come ti permetti di portarmi questo Schifo? Deficiente! Maiale!
Ora ti lascio da solo nel bosco”.
Ma al fratello più piccolo gli venne un’idea; siccome non c’era il più grande va dalla mamma, che gli dice: “dov’è tuo fratello?” e lui gli rispose: “nel bosco, andiamo a cercarlo lì”.
La mamma ritrovò il figlio più grande seduto sopra un albero nel bosco.
E vissero tutti felici e contenti.
Sulla servitù moderna (parte1)
“Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi.” (William Shakespeare)
"La servitù moderna è una servitù volontaria, consentita dalla massa degli schiavi che strisciano sulla superficie terrestre. Comprano liberamente tutti i prodotti che li asservono ogni giorno di più. Si aggrappano spontaneamente ad un lavoro sempre più alienante, generosamente concesso soltanto se “fanno i bravi”. Scelgono loro stessi i padroni che dovranno servire. Perché questa assurda tragedia sia potuta accadere, prima di tutto è stato necessario sottrarre ai membri di questa classe ogni consapevolezza del proprio sfruttamento e della propria alienazione.
Questa è la strana modernità della nostra epoca. Contrariamente agli schiavi dell’antichità, ai servi del Medioevo o agli operai delle prime rivoluzioni industriali, oggi siamo di fronte ad una classe totalmente asservita ma che non sa di esserlo, anzi, che non vuole saperlo.
Ignorano quindi la ribellione, che dovrebbe essere l’unica reazione legittima degli oppressi. Accettano senza fiatare la vita pietosa che è stata decisa per loro. La rinuncia e la rassegnazione sono le cause della loro disgrazia.
Questo è il brutto sogno degli schiavi moderni che non chiedono, in definitiva, che di lasciarsi andare nella danza macabra del sistema dell’alienazione.
L’oppressione si modernizza estendendo ovunque forme di mistificazione che consentono di occultare la nostra condizione. Mostrare la realtà così com’è veramente, e non come viene presentata dal potere, costituisce la sovversione più autentica." (tratto da "Sulla servitù moderna" di Jean-François Brient et Victor León Fuentes)
Diceva G. Orwell:“Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario”.
N.B Quando si parla di "ribellione" va intesa (almeno per me è cosi) come ribellione civile, come presa di coscienza della situazione e attuazione delle contromisure atte a smascherare il controllo, da parte di pochi, delle masse.
"La servitù moderna è una servitù volontaria, consentita dalla massa degli schiavi che strisciano sulla superficie terrestre. Comprano liberamente tutti i prodotti che li asservono ogni giorno di più. Si aggrappano spontaneamente ad un lavoro sempre più alienante, generosamente concesso soltanto se “fanno i bravi”. Scelgono loro stessi i padroni che dovranno servire. Perché questa assurda tragedia sia potuta accadere, prima di tutto è stato necessario sottrarre ai membri di questa classe ogni consapevolezza del proprio sfruttamento e della propria alienazione.
Questa è la strana modernità della nostra epoca. Contrariamente agli schiavi dell’antichità, ai servi del Medioevo o agli operai delle prime rivoluzioni industriali, oggi siamo di fronte ad una classe totalmente asservita ma che non sa di esserlo, anzi, che non vuole saperlo.
Ignorano quindi la ribellione, che dovrebbe essere l’unica reazione legittima degli oppressi. Accettano senza fiatare la vita pietosa che è stata decisa per loro. La rinuncia e la rassegnazione sono le cause della loro disgrazia.
Questo è il brutto sogno degli schiavi moderni che non chiedono, in definitiva, che di lasciarsi andare nella danza macabra del sistema dell’alienazione.
L’oppressione si modernizza estendendo ovunque forme di mistificazione che consentono di occultare la nostra condizione. Mostrare la realtà così com’è veramente, e non come viene presentata dal potere, costituisce la sovversione più autentica." (tratto da "Sulla servitù moderna" di Jean-François Brient et Victor León Fuentes)
Diceva G. Orwell:“Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario”.
N.B Quando si parla di "ribellione" va intesa (almeno per me è cosi) come ribellione civile, come presa di coscienza della situazione e attuazione delle contromisure atte a smascherare il controllo, da parte di pochi, delle masse.
Pasolini e la mediatrice di massa.
«Il successo è l’altra faccia della persecuzione… nel momento in cui qualcuno ci ascolta dal video, ha un rapporto da inferiore a superiore, il che è profondamente antidemocratico… le parole che cadono dal video cadono sempre dall’alto, anche le più sincere, anche le più democratiche… Il grande pessimismo implica sempre un grande ottimismo». Intervista di Enzo Biagi a Pasolini del '71, mandata in onda dalla Rai solo nel '75 (il giorno dopo la morte) perché Pasolini ebbe a dire durante l’intervista che non poteva, in TV, … parlare liberamente. Ed i 4 anni di polvere negli scaffali RAI ... lo confermarono.
L'intelligenza non avrà mai peso, mai
nel giudizio di questa pubblica opinione.
Neppure sul sangue dei lager, tu otterrai
da uno dei milioni d'anime della nostra nazione,
un giudizio netto, interamente indignato:
irreale è ogni idea, irreale ogni passione,
di questo popolo ormai dissociato
da secoli, la cui soave saggezza
gli serve a vivere, non l'ha mai liberato
Pier Paolo Pasolini
nel giudizio di questa pubblica opinione.
Neppure sul sangue dei lager, tu otterrai
da uno dei milioni d'anime della nostra nazione,
un giudizio netto, interamente indignato:
irreale è ogni idea, irreale ogni passione,
di questo popolo ormai dissociato
da secoli, la cui soave saggezza
gli serve a vivere, non l'ha mai liberato
Pier Paolo Pasolini
E’ volata via ….
Le due settimane di ferie sono già trascorse ed è tempo di tornare alla … "normalità". Questi 15 giorni sono stati molto intensi ed il mio fisico, abituato solo al movimento parcheggio-scrivania e scrivania-parcheggio, ne ha un po’ risentito. Sono piuttosto stanco.
In realtà non ho fatto nulla di particolare ma di certo non si può dire che sono rimasto sotto una palma a sorseggiare un drink. Tra giri in barca, escursioni in moto , giornate all’acquapark, passeggiate in montagna , concerti , partite in spiaggia, inaugurazioni e serate tra amici i giorni sono voltati via velocemente.
La cosa bella è stata aver condiviso tutto ciò con la mia famiglia.
Sarebbe troppo lungo descrivere ora tutte le attività (magari lo farò in seguito) però vorrei fare qui un ringraziamento speciale alla signora Ida e alla sua famiglia per la calorosa e genuina accoglienza nel loro splendido (non esagero) agriturismo. Noi ci torneremo sicuramente ma intanto, se vi trovate dalle parti di Manoppello (Parco Nazionale della Maiella), non dimenticate il Casolare di Nonno Mario.
In realtà non ho fatto nulla di particolare ma di certo non si può dire che sono rimasto sotto una palma a sorseggiare un drink. Tra giri in barca, escursioni in moto , giornate all’acquapark, passeggiate in montagna , concerti , partite in spiaggia, inaugurazioni e serate tra amici i giorni sono voltati via velocemente.
La cosa bella è stata aver condiviso tutto ciò con la mia famiglia.
Sarebbe troppo lungo descrivere ora tutte le attività (magari lo farò in seguito) però vorrei fare qui un ringraziamento speciale alla signora Ida e alla sua famiglia per la calorosa e genuina accoglienza nel loro splendido (non esagero) agriturismo. Noi ci torneremo sicuramente ma intanto, se vi trovate dalle parti di Manoppello (Parco Nazionale della Maiella), non dimenticate il Casolare di Nonno Mario.
Io voglio ricordarlo
“Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri.” (Paolo Borsellino)
La gente di Palermo sembra sapere benissimo con chi prendersela.
Pasqualino intervista Borsellino
Pasqualino: Paolo chi ha voluto la tua morte? Forse coloro che ieri erano assenti INGIUSTIFICATI alla tua commemorazione?
Borsellino: (Tace)
Era una afosa mattina di luglio ed io ero dietro al bancone del Bar dello chalet l’Allunaggio di Grottammare. Avevo da poco servito al tavolo 2 “Kappuccini” a due signore tedesche che apprezzavano il nostro Paese per il Mare, gli uomini e i Kappuccini. Ad un tratto il televisore scarsamente visibile a causa del troppo sole, manda un’immagine inequivocabile: una colonna di fumo che si alza da un parcheggio, la polizia ed il giornalista che dice: “Assassinato il Giudice Borsellino”.
Le signore mi guardano come per chiedermi: “Cosa è successo?”
Io (lo ricordo come fosse ieri) risposi: “MAFIA”
E’ un ricordo forte, intenso che mi porto dentro distintamente nonostante a quelle signore ed ai successivi avventori del bar mi mostrai completamente insensibile all’accaduto.
Qualche giorno fa Riina ha fatto sapere tramite il suo avvocato che i mandanti dell’omicidio sono altri . Sempre recentemente al processo Dell’Utri (esiste anche questo oltre a quelli di Meredith, di Erba, di Cogne e di Garlasco) e stata messa agli atti una lettera di Massimo Ciancimino, figlio del boss Vito Ciancimino che dovrebbe confermare l’ipotesi di una «trattativa» tra lo Stato e la Mafia per la consegna del Boss mafioso Totò Riina allo Stato (avvenuta pochi giorni dopo … ma è un caso come dice Mancino) in cambio dell'abolizione del carcere duro (e di fastidiosi Giudici aggiungerei io).
Non so se Riina volesse lanciare un messaggio ma il fatto che nessun esponente dello Stato fosse presente alla Commemorazione per Borsellino mi fa pensare che qualcuno l’abbia preso come tale e ha voluto manifestare con la sua assenza il proprio dissenso verso l’operato di questo vero Eroe … (altro che Mang*no!).
La gente di Palermo sembra sapere benissimo con chi prendersela.
Pasqualino intervista Borsellino
Pasqualino: Paolo chi ha voluto la tua morte? Forse coloro che ieri erano assenti INGIUSTIFICATI alla tua commemorazione?
Borsellino: (Tace)
Era una afosa mattina di luglio ed io ero dietro al bancone del Bar dello chalet l’Allunaggio di Grottammare. Avevo da poco servito al tavolo 2 “Kappuccini” a due signore tedesche che apprezzavano il nostro Paese per il Mare, gli uomini e i Kappuccini. Ad un tratto il televisore scarsamente visibile a causa del troppo sole, manda un’immagine inequivocabile: una colonna di fumo che si alza da un parcheggio, la polizia ed il giornalista che dice: “Assassinato il Giudice Borsellino”.
Le signore mi guardano come per chiedermi: “Cosa è successo?”
Io (lo ricordo come fosse ieri) risposi: “MAFIA”
E’ un ricordo forte, intenso che mi porto dentro distintamente nonostante a quelle signore ed ai successivi avventori del bar mi mostrai completamente insensibile all’accaduto.
Qualche giorno fa Riina ha fatto sapere tramite il suo avvocato che i mandanti dell’omicidio sono altri . Sempre recentemente al processo Dell’Utri (esiste anche questo oltre a quelli di Meredith, di Erba, di Cogne e di Garlasco) e stata messa agli atti una lettera di Massimo Ciancimino, figlio del boss Vito Ciancimino che dovrebbe confermare l’ipotesi di una «trattativa» tra lo Stato e la Mafia per la consegna del Boss mafioso Totò Riina allo Stato (avvenuta pochi giorni dopo … ma è un caso come dice Mancino) in cambio dell'abolizione del carcere duro (e di fastidiosi Giudici aggiungerei io).
Non so se Riina volesse lanciare un messaggio ma il fatto che nessun esponente dello Stato fosse presente alla Commemorazione per Borsellino mi fa pensare che qualcuno l’abbia preso come tale e ha voluto manifestare con la sua assenza il proprio dissenso verso l’operato di questo vero Eroe … (altro che Mang*no!).
Oggi sciopero
In Italia, una politica "vecchia" e autoritaria vuole impedire la libertà d'informazione attraverso giornali, siti internet e blog. Con leggi ad personam come il DDL Alfano che sono un attacco alla democrazia.
Casaruggieri.eu aderisce alla giornata di silenzio per la libertà d'informazione on line.
Casaruggieri.eu aderisce alla giornata di silenzio per la libertà d'informazione on line.
Il codice del quattro
"Leonardo ha scritto che un pittore dovrebbe iniziare ogni tela con una stesura di nero, perché in natura le cose sono tutte nere tranne quando sono esposte alla luce. La maggior parte dei pittori fa l’opposto, iniziano con una stesura di bianco e per ultimo aggiungono le ombre. Ma Paul, che conosce Leonardo come se avessero giocato assieme da ragazzi, capisce l’importanza di iniziare con le ombre. Le sole cose che gli altri sanno di noi sono quelle che noi stessi permettiamo di vedere." (Tom)
Mi sembra impossibile ma sono riuscito a decrementare la lunga lista di libri che mi incuriosiscono e che non riesco, per mancanza di tempo, a leggere. Libri universitari a parte, compro mediamente 3 o 4 libri l’anno e ne leggo al massimo due. Il libro di cui vi parlo oggi è “Il codice del quattro” di Caldwell e Thomason ed è un libro che aveva, quando l’ho comprato 3 anni fa, tutte le caratteristiche per attirare la mia attenzione: Thriller erudito a sfondo storico che parla di enigmi che ruotano intorno ad altri libri.
All’Università di Princeton mancano pochi giorni alla laurea e gli studenti lavorano alacremente per ultimare le proprie tesi. Tra di loro ci sono Paul Sullivan e Tom Harris che sono ad un passo dal risolvere l’enigma di un testo rinascimentale: l’Hypneretomachia Poliphili. Per Paul è diventata una specie di ossessione mentre per Tom si tratta di una eredità culturale visto che suo padre è stato uno dei massimi studiosi di questa opera.
Mi fermo qui perché voglio evitare di svelarvi la trama peraltro ben costruita e che scorre in maniera avvincente tra indovinelli, citazioni erudite, colpi di scena e …
Una cosa che sicuramente colpisce sono i luoghi descritti in queste pagine. Infatti, oltre alla già citata a Princeton, si parla di Venezia, Genova, Roma e Firenze.
Cosa hanno in comune queste 4 città?
Sono in Italia e NON è un caso.
Non è la prima volta che mi capita di notare, si pensi anche in campo cinematografico, come gli Americani (ma non solo loro) siano attratti dalla bellezza e dalla storia del nostro Bel Paese del quale oserei dire, non possono far a meno di attingere quando vogliono affondare le mani nel passato.
P.S. Il motivo per cui ho scelto il Mosè di Michelangelo come immagine per questo post sta nel fatto che il primo indovinello del libro recita: "Chi ha cornificato Mosè?"
Se volete la risposta andate qui sotto su leggi tutto.
Mi sembra impossibile ma sono riuscito a decrementare la lunga lista di libri che mi incuriosiscono e che non riesco, per mancanza di tempo, a leggere. Libri universitari a parte, compro mediamente 3 o 4 libri l’anno e ne leggo al massimo due. Il libro di cui vi parlo oggi è “Il codice del quattro” di Caldwell e Thomason ed è un libro che aveva, quando l’ho comprato 3 anni fa, tutte le caratteristiche per attirare la mia attenzione: Thriller erudito a sfondo storico che parla di enigmi che ruotano intorno ad altri libri.
All’Università di Princeton mancano pochi giorni alla laurea e gli studenti lavorano alacremente per ultimare le proprie tesi. Tra di loro ci sono Paul Sullivan e Tom Harris che sono ad un passo dal risolvere l’enigma di un testo rinascimentale: l’Hypneretomachia Poliphili. Per Paul è diventata una specie di ossessione mentre per Tom si tratta di una eredità culturale visto che suo padre è stato uno dei massimi studiosi di questa opera.
Mi fermo qui perché voglio evitare di svelarvi la trama peraltro ben costruita e che scorre in maniera avvincente tra indovinelli, citazioni erudite, colpi di scena e …
Una cosa che sicuramente colpisce sono i luoghi descritti in queste pagine. Infatti, oltre alla già citata a Princeton, si parla di Venezia, Genova, Roma e Firenze.
Cosa hanno in comune queste 4 città?
Sono in Italia e NON è un caso.
Non è la prima volta che mi capita di notare, si pensi anche in campo cinematografico, come gli Americani (ma non solo loro) siano attratti dalla bellezza e dalla storia del nostro Bel Paese del quale oserei dire, non possono far a meno di attingere quando vogliono affondare le mani nel passato.
P.S. Il motivo per cui ho scelto il Mosè di Michelangelo come immagine per questo post sta nel fatto che il primo indovinello del libro recita: "Chi ha cornificato Mosè?"
Se volete la risposta andate qui sotto su leggi tutto.
Il sito, gestito da Pasqualino Ruggieri, si pone come scopo quello di condividere informazioni, esperienze e riflessioni con tutti coloro che credono ancora nel confronto civile.
In più, da Marzo 2008, c’è una novità, il sito CasaRuggieri diventa anche un luogo “fisico” e tangibile, a disposizione di quanti volessero trascorrere le proprie vacanze estive nella splendida Riviera delle Palme e precisamente a San Benedetto del Tronto. Nella sezione Affitti Estivi potete trovare le nostre proposte per una vacanza in riva al mare. Saluti e …a presto!