Il barattolo di miele si è aperto


Voglio parlarvi del terremoto in Abruzzo. Lo voglio fare raccontandovi la MIA esperienza di cittadino sconvolto per quanto è successo: per il dolore, per la sofferenza e non ultimo per la capacità italica di diventare immediatamente … tutti SCIACALLI!

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Alle 3.32 del 6 Aprile sono stato “buttato” giù dal letto dalla prima forte scossa sismica ed ho pregato affinché l’epicentro fosse a noi vicino perché, pensare di aver sentito cosi forte una scossa proveniente da L’Aquila (80Km in linea d’aria da San Benedetto) mi spaventava per le conseguenze che avrebbe portato in quella zona. Purtroppo l’epicentro era proprio la e le conseguenze drammatiche (oltre 250 morti).
Cercando come tutti voi di mettermi a disposizione ho contattato la Protezione Civile (ed altri enti) per offrire ospitalità presso gli alloggi che solitamente gestisco per uso estivo.
Nel pomeriggio di ieri sono stato contattato dalla Polizia Municipale della mia città perché c’era necessità per una famiglia di 3 persone (in realtà erano 4 + un cane) e successivamente mi ha contattato un parente molto stretto (e con importanti incarichi in un corpo militare cittadino) della famiglia da ospitare. L’incontro con queste persone non è stato come credevo. Mi sono trovato di fronte ad una famiglia sicuramente di sfollati (che fortunatamente aveva portato via da casa tutto il necessario) ma con “l’esigenza” da parte di una delle ragazze di avvicinarsi a dove alloggiava il suo ragazzo. E cosi dopo alcune richieste del tipo “cosa c’è da mangiare” (cosa inaspettata vista la strettissima parentela a poche centinaia di metri) mi hanno comunicato che si sarebbero spostati per vedere se potevano trovare alloggio in una struttura del paese ove alloggiava il fidanzato della ragazza (circa 45 minuti d’auto da San benedetto del Tronto).
Fin qui, anche se ci sarebbe già molto da commentare, lasciamo stare. La cosa che invece mi ha fatto agitare è stata la telefonata dopo circa 2 ore di questo signore che:
- mi avvertiva che non avevano raggiunto la località prefissata perché si erano fermati a metà strada a dormire da PARENTI (???);
- dovevo considerare RISERVATA (!!!) la casa e che l’indomani mi avrebbero fatto sapere se sarebbero tornati oppure no.
Non volendo dare riferimenti geografici o personali (per non incorrere in qualche problema) vi ho raccontato in maniera molto succinta ciò che è stata la mia esperienza. Ovviamente stamattina sono andato alla protezione civile (ma alle 8.15 era chiusa) e poi dalla polizia Municipale per avvertire che l’appartamento è libero e a disposizione di chi HA realmente bisogno e NON HA santi protettori.
Raccontando a colleghi ed amici questa vicenda mi hanno detto di altre loro personali (incredibili) esperienze avvenute in questi 2 giorni e mi rendo conto che in Italia ci sono tante, anzi tantissime, persone desiderose di dare una mano e molte altre che già si sono attivate per mangiare la loro parte di miele!
Chiedo a questi amici (e a tutti voi) di lasciare come commento la vostra esperienza in merito. Lo ritengo uno dei modi per aiutare chi realmente ne ha bisogno.

AGGIORNAMENTO (9 aprile)
Da ieri sera, per fortuna, 4 persone veramente bisognose hanno potuto dormire sopra un letto.



Articolo tratto da: Casa Ruggieri - http://www.casaruggieri.eu/
URL di riferimento: http://www.casaruggieri.eu/index.php?mod=none_News&action=viewnews&news=1239187531