La differenza tra la democrazia e la dittatura è che nella prima ti fanno votare poi ti danno ordini, mentre nella seconda non ti fanno perdere tempo a votare. (Charles Bukowski) Tutta la campagna anti-Cina che ormai da mesi va avanti su tutti i media occidentali mi ha veramente rotto le scatole. Non voglio dire con questo che non bisogna battersi per i diritti umani, è innegabile che in Cina vi sia un regime e che è nostro dovere condannarlo, però, visto che non ho mai sentito parlare cosi tanto (TV; Internet; Bar….) della questione Tibetana fino a pochi mesi fa, ho l’impressione che qualcuno sia arrivato a “manipolare” anche i nostri pensieri. Vi sono decine (dico decine) di paesi al mondo che per motivi religiosi, etnici o economici violano i diritti umani ma nessun paese occidentale fa una battaglia contro di loro ed i motivi sono sostanzialmente 2: 1)Tra questi paesi ci sono proprio paesi occidentali o loro grandi partner commerciali; 2)Non rompono le scatole economicamente. Alla gente in buona fede, che crede di stare facendo una grande battaglia per la libertà, rivolgo l'invito di considerare l'ipotesi di essersi trasformati in pedine di una campagna non di libertà, ma di odio, indirizzato oggi verso la Cina e domani verso chiunque altro non risponderà ai canoni di sviluppo occidentale. Chi detiene il potere, soprattutto in tempi di recessione, ha tutto l’interesse di indicare sempre il nuovo "nemico" di turno cosi da giustificare la loro incapacità e i loro misfatti additando altri come colpevoli. Taciamo nei confronti di chi per “pacificare” un territorio lo rade al suolo uccidendo tutti quelli che ci sono sopra e poi condanniamo solo la Cina che non mi risulta stia bombardando con il fosforo qualche territorio (suo o non). E’ vero la Cina ci sta conquistando ma non con le bombe bensì con gli strumenti economici che l’evoluto sistema occidentale gli ha messo a disposizione. |