Eccomi qua di ritorno da un “lungo” periodo di ferie, ben 7 giorni. Non sono certamente sufficienti per rilassarsi totalmente ma solitamente utili per sistemare alcune cose personali. Questa volta però mi sono detto: "Aspetta, cerca di fare almeno una delle cose che sogni da tempo e non spendere questi giorni di ferie oziando e sistemando garage e soffitta come al solito". Detto e fatto, con la complicità del mio amico Maurilio, ho preso lezioni di vela. Sono di San Benedetto e non sapevo quasi distinguere la prua dalla poppa quindi era quasi un dovere, oltre che un immenso piacere, capire qualcosa in più riguardo questo mondo. Le sensazioni sono indescrivibili soprattutto per chi, come me, non sa scrivere, però alcune cose ve le posso dire: sentire la spinta del vento che inclina la barca e la fa avanzare e vedere le onde frangersi sulla prua e liberare i mille spruzzi d’acqua salata che di lì a poco colpiranno il tuo viso…non ha prezzo. Riavviciniamoci ai veri piaceri della vita che sono quelli che madre natura ci offre e scopriremo che gli altri, creati artificialmente da noi, si esauriscono nel momento in cui "terminano", non lasciandoci nulla in mano o meglio, nel cuore. Su leggi tutto una bella poesia di Giuseppe Colli La barca a vela Solca il mare la barca a vela, come il vomere la terra, e la variopinta tela gonfia di vento, si piega ad ogni soffio più violento quasi volesse fuggire, volare lontano, come un solitario gabbiano. (da « Poesie a due voci ", ed. S.E.I. -Torino) |