Non solo Leopardi


Sabato scorso io e la mia California EV abbiamo fatto visita alla bella città di Recanati ed al suo interessante comprensorio.
Ho avuto modo di visitare, in libertà e senza fretta, sia i luoghi tanto cari a Leopardi e cosi ben descritti dalla sua penna e sia, ed è stato una sorpresa, il museo civico di Recanati. Ovviamente, come avviene nella stragrande maggioranza dei musei italiani (tranne i due/tre più famosi), eravamo io mammetà e tu ovvero: l’uomo alla biglietteria (pagato per stare li), un suo amico (facente funzioni di antidepressivo) ed io (unico avventore).
Non sono capitato per caso in quel museo, cercavo infatti il capolavoro (secondo me) di Lorenzo Lotto: l’Annuciazione. E’ un quadro veramente molto bello ma soprattutto innovativo e che marca in maniera netta la differenza tra Lotto e i suoi contemporanei.

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Ecco come G.C. Argan ha spiegato l’anticonformismo di Lotto:
«Lotto rovescia l’interpretazione del tema svolta da Tiziano nell’Annunciazione di Treviso. La Vergine di Tiziano è una regina in preghiera che si volge nobilmente a ricevere nel suo palazzo il messaggero divino. La Vergine del Lotto è una brava ragazza; il messaggio la coglie di sorpresa mentre prega nella sua stanza; non osa neppure volgere il capo; il suo gesto, quasi di difesa, è quello di che si sente colpito alle spalle da un richiamo improvviso.
Il miracolo è ancora un fatto della vita, così concreto che lo vede anche il gatto e scappa. Perché si veda che è un miracolo bisogna mettere in scena anche il Padreterno che impartisce l’ordine, e fare entrare l’angelo con un fiotto di luce che non si sa se sia naturale o celeste. Abbiamo già veduto qualcosa di simile: nel Sogno di Sant’Orsola del Carpaccio. Non altrimenti si spiega il senso di questo interno in penombra contrapposto al giardino luminoso, quasi quattrocentesco nelle forme regolari degli alberi: con il rozzo sgabello, l'asciugamani appeso, il candeliere sulla mensola illuminati dalla luce fioca della finestrella».

Con mia sorpresa ho trovato molte altre opere degne di visita quale ad esempio il Polittico di S. Domenico dove nella cimasa vi è raffigurata una toccante Pietà dalla forte tensione drammatica che non scaturisce tanto dal corpo del Cristo quanto dall’umanissima disperazione dei presenti. Unico appunto: l’illuminazione del museo, carente soprattutto nelle opere di grandi dimensioni, come quest’ultima.
La produzione artistica del Lotto la possiamo ammirare nei maggiori musei del mondo: Louvre, Uffizi, Ermitage, Metropolitan Museum, National Gallery (di Washington; di Edimburgo ), Paul Getty Museum di Los Angeles e poi ancora a Boston, Vienna, Monaco di Baviera, Bucarest ma anche in località più piccole come, rimanendo nelle sole Marche: Monte San Giusto, Loreto, Recanati, Mogliano, Cingoli, Loreto a testimonianza che non dobbiamo fare migliaia di chilometri per vedere un’opera d’arte.
Nella sezione (scatolonearte) , troverete una breve biografia di Lorenzo Lotto.



Articolo tratto da: Casa Ruggieri - http://www.casaruggieri.eu/
URL di riferimento: http://www.casaruggieri.eu/index.php?mod=none_News&action=viewnews&news=1194889993