Potremo dire di avere raggiunto la parità tra i sessi quando donne mediocri occuperanno posizioni di responsabilità. (Francois Giroud) Si avvicina inesorabilmente l’8 marzo, data della fatidica “Festa della donna”! Secondo la tradizione più diffusa, questa giornata di “festa” dovrebbe in realtà ricordare un evento luttuoso e tragico: l’origine della festa infatti si fa risalire ad un grave fatto di cronaca avvenuto a New York l’8 marzo del 1908, quando 129 operaie dell’industria tessile “Cotton” morirono a causa di un incendio che distrusse l’azienda. La stampa socialista cercò, evidenziando il fatto che tali operaie erano in sciopero da alcuni giorni per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare, di imputare al Signor Johnson, il proprietario della fabbrica, il rogo e il blocco di tutte le vie di uscita, accusandolo cosi di omicidio volontario. Probabilmente si trattò di una tragica fatalità ma servì comunque da spinta per le conquiste sociali, politiche ed economiche che le donne fecero negli anni a seguire. L’8 marzo quindi come giornata simbolo di una lotta per l’emancipazione che le nuove generazioni però, a mio modo di vedere, hanno tradito. Oggi la festa della donna è celebrata in molte nazioni come una festosa ricorrenza, sempre più caratterizzata da connotati di carattere commerciale, penso ai regali, alle mimose, alle feste nei ristoranti e nei locali che spesso sono rigorosamente vietate agli uomini … etc. etc. Voglio ricordare una piccola (rispetto a molte altre) conquista delle donne Italiane ovvero l’accesso alla magistratura discusso il 10 gennaio 1947 in una seduta della Commissione per la Costituzione. Il sunto della discussione che si protrasse per ore fu questo: Calamandrei, Relatore, è favorevole che le donne possano essere ammesse negli uffici giurisdizionali, perché esse hanno dato ottima prova in tanti altri uffici in cui occorrono doti di raziocinio, di equilibrio e di spirito logico pari a quelle che occorrono nella giurisdizione. Si è obiettato che le facoltà psicologiche della donna sono soggette a periodiche variazioni che potrebbero portare ad una discontinuità dei giudizi; Auguro a tutte le donne di ritrovare lo spirito combattivo delle loro bisnonne e di utilizzarlo per migliorare la loro condizione e per arrivare ad occupare le posizioni che meritano nell’ambito sociale e politico. Non buttate via anni e anni di lotta per … fare le Veline!!!! Buon 8 marzo! |