Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: "Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. …” (Matteo 23,1) Una coppia, lui paraplegico a causa di un grave incidente stradale, ha ricevuto dal vescovo di Viterbo il 'no' al matrimonio religioso: "per impotenza copulativa". La curia si difende affermando che il sofferto no è arrivato perché si è rispettato totalmente il diritto canonico. (Apcom) La storia dei rapporti della Chiesa con la disabilità ha visto straordinari esempi di generosissima dedizione di preti e suore e cristiani al capezzale di chi soffre. Ma è stata segnata anche da una serie di incomprensioni e ostilità che, rilette con gli occhi di oggi, gelano il sangue. Basti ricordare come la deformità, nonostante grandi figure quali sant’Ermanno il Rattrappito (il quale era tutto storto, gobbo, incapace perfino di stare seduto ed era stato dai medici dell’epoca catalogato quasi come un demente, ma era un santo) sia stata per secoli associata al male, al peccato, all’offesa a Dio. E non si trattava solo di rappresentazioni iconografiche in cui Satana era storpio, orrendo, mostruoso. San Gregorio Magno, che aveva un’idea del corpo quale una specie di involucro ripugnante che ricopre l’essenza, era convinto che «un’anima sana non albergherà mai in una dimora malata ». Le leggende medievali bollavano i deformi come frutti del peccato e il « Malleus maleficarum », cioè quella specie di manuale di caccia alle streghe redatto nel 1486 dai domenicani Jacob Sprenger ed Heinrich Kramer, arrivò a ipotizzare che fossero concepiti in un rapporto carnale col demonio. (Stella - Corriere della Sera 08-06-08) Non voglio commentare oltre, sono disgustato e vi invito solamente a guardare il video estratto da un film di Pasolini che testualmente cita il Vangelo di Matteo. Quella, potremmo chiamarla sfuriata di Gesù, è rivolta a chi si arroga il potere di giudicare a nome di DIO. Durante il rito del matrimonio alcune formule sono particolarmente importanti: - “Non osi separare l’uomo ciò che Dio unisce” - “…prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti ed onorarti…” In questa storia mi pare evidente che mentre l’uomo (vescovo) cerca di separare, l’amore, nonostante la malattia, trionfa (i due si sono uniti con rito civile). |