Regata Nazionale Flying Dutchman


Venti e onde sono sempre dalla parte dei navigatori più abili.
(Edward Gibbon)
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Chiedo scusa a mio fratello per la foto … spero non mi denunci! In realtà lui è molto più affascinante.

Ormai sono passate parecchie settimane dall’ultima volta che ho scritto sul Blog ma si sa l’estate è l’estate e quella di San Benedetto non ti lascia respirare. Sono molte le cose che voglio raccontarvi e non volendo appesantire troppo il discorso in questo post, lo farò a più riprese. Oggi vi parlo di un’esperienza vissuta insieme a mio fratello che definirei … straordinaria.
Straordinaria perché dopo molti anni ho rivissuto quel misto di concentrazione, adrenalina e istinto che forse solo una competizione agonistica ti può scatenare.
Sto parlando di vela ed in particolare della regata nazionale di Fliyng Dutchman che si è svolta nelle acque antistanti il circolo nautico Ragn’ a Vela a San Benedetto del Tronto.
Un evento che il circolo (del quale indegnamente faccio parte) ha organizzato perfettamente grazie alla competenza e alla passione dei suoi componenti.

Prima di questo appuntamento avevo timonato solo in un'altra regata a livello locale ma una mia manovra sbagliata alla PRIMA boa di bolina ha fatto si che la barca scuffiasse. Risultato: Albero a 180° e un bel bagno al largo per circa 40 minuti. Diciamo quindi che per me ed il mio fido prodiere quella che sto per raccontarvi è stata la prima vera esperienza in una regata. Farla con i migliori velisti della nostra categoria (classe FD) …bhe … non ha prezzo!!!!

Veniamo alla cronaca. Erano in programma 6 regate, 3 sabato 10 luglio e tre la seguente domenica. Condizioni meteo non troppo favorevoli con scarso vento, tanto che la 3 regata di sabato è stata annullata dopo 20minuti dalla partenza.
L’obiettivo per noi era quello di riuscire a terminare almeno una regata ed invece siamo riusciti a concluderle tutte entro il tempo limite e togliendoci anche la soddisfazione di lasciare sempre almeno una barca dietro di noi.
L’emozione provata nel tagliare il traguardo nella prima regata è indescrivibile mi sembrava di vivere in un sogno e solo la forte, fortissima stretta di mano con mio fratello mi ha fatto rendere conto che invece era tutto vero, eravamo giunti a quello che per noi è stato prima un desiderio (direi quasi un obiettivo irraggiungibile) e poi, improvvisamente, è diventato un trampolino di lancio, uno stimolo enorme a migliorarci.
Le 4 regate successive sono state un divertimento puro (in fondo il nostro obiettivo lo avevamo già raggiunto) anche se non è mancato mai l’impegno ed anzi, se alla 5 regata non ci si fosse rotto del tutto il circuito dello Spinnaker, l’avremmo terminata probabilmente all’undicesimo posto che, su 18 imbarcazioni di livello nazionale, sarebbe stato un risultato … da urlo!!
Potevamo fare di più? Si, certamente ma i limiti della barca (Bianchi&Cecchi del 1976 con le vele ormai finite ed enormi problemi tecnici in particolare con il circuito dello Spinnaker ) e soprattutto dell’equipaggio (in primis l’esperienza) non potevano certo farci scalare molti posti in classifica.

Dopo questa regata nazionale abbiamo preso parte a diverse altre regate zonali (long distance e non) realizzando dei discreti piazzamenti e soprattutto facendo molta esperienza che tornerà utile per affrontare con maggiore competenza gli appuntamenti del prossimo anno. Vi terrò aggiornati, promesso.

P.S. La foto immortala la grande felicità provata quando siamo stati premiati come secondi classificati nella speciale “Classifica dei Legni” ossia delle barche che, dopo oltre 30 anni di onorata carriera, dovrebbero riposarsi e che invece ancora amano la sfida. Come noi.



Articolo tratto da: Casa Ruggieri - http://www.casaruggieri.eu/
URL di riferimento: http://www.casaruggieri.eu/index.php?mod=none_News&action=viewnews&news=1284378604